3-l'informatoreBruxelles-Londra col treno Eurostar dura circa due ore, da quando l’alta velocità è finalmente sbarcata in Inghilterra, dopo anni di feroce opposizione da parte dei “nimbies”, i No-Tav in giacca di tweed. Ebbene, per una volta avrei voluto che il viaggio fosse più lungo, tale e tanto è stato il piacere della conversazione che ho intavolato con due occasionali compagni di viaggio.

Il primo, Stan, un settantenne scozzese dai modi inappuntabili, dinoccolato, elegante e ciarliero. Amico di Sean Connery, fisico di formazione, pilota di aerei da caccia in pensione, ex consulente informatico, amante dell’Italia, apicultore a tempo perso…

Accanto a lui Iona (pronucia Aiòna), economista inglese sui 35, spigliata, decisa, consulente in carriera, un cumulo di esperienze in vari ministeri, tra cui l’unità di intelligence che prodigò i suoi consigli a Tony Blair prima dell’invasione in Irak.

Di seguito, le “rivelazioni” più sconvolgenti a cui sono stato confrontato:
– Il riscaldamento climatico è una bufala. Il comitato ad hoc dell’Onu (IPCC) è retto da un medico indiano che non capisce niente
– È dimostrato scientificamente che l’aumento di Co2 è causato dalla attività delle macchie solari, che riscaldano gli oceani
– Le calotte artiche si stanno espandendo e la temperatura della Terra cala
– I parchi eolici forniscono lo 0,001 per cento dell’energia in Germania e le pale non girano d’inverno perché manca il vento
– Il 99% dell’amianto nelle costruzioni è di tipo “bianco”, assolutamente inoffensivo
– Il divieto di fumo nei locali pubblici è un inaccettabile attacco alla libertà personale, tanto i meno abbienti che vivono nelle “housing estates” (alloggi sociali) continuano a fumare nei loro pub (prego notare il “loro”)
– Studi americani dimostrano che il fumo passivo non fa male
– Il caccia Eurofighter di coproduzione europea non vale un fico secco, non porta abbastanza bombe e nessuno lo vuole più
– In Afghanistan bisogna coltivare marjuana e legalizzarne l’uso in tutto il mondo
– L’ultima decisione di politica estera azzeccata dagli americani fu la guerra in Corea.

Tralascio per pudore le critiche all’uso dei fondi europei destinati alle associazioni gay e lesbiche, che ho ovviamente spiegato e difeso come misure antidiscriminazione.
Tutto questo, e molto altro, in due ore scarse, senza l’ausilio di superalcolici o sostanze psicotrope, con la partecipazione perplessa ma attenta del resto del vagone. Raramente tre persone così diverse e in disaccordo praticamente su tutto hanno voglia di discutere a tutto campo. Eppure, ci siamo divertiti come quasi mai capita, ad argomentare, a controbattere, a provocarci a vicenda, a discutere solo per il sottile piacere retorico, a sforzarci di convincere gli altri sapendo perfettamente che non era possibile.
E a Stan abbiamo persino perdonato di chiamare la moglie the old trout, la vecchia trota appunto, con cui era appena stato a sciare a Selva di Gardena!

Insomma, ci ho rimesso anche l’ultimo filo di voce, quando, dopo due ore, ci siamo finalmente presentati e stretti la mano. Ma ormai eravamo giunti a destinazione a Saint Pancras, cioè in quel terminal Eurostar nuovo di zecca che alcuni, ostinatamente, pensano sia intitolato non a San Pancrazio, bensì a San Pancreas, protettore della bile!

Ps: Coricandomi, ho provato a immaginare la stessa situazione sul Pendolino tra Bologna e Roma. Ma mi è venuto in mente Sgarbi e ho preferito spegnere la luce.

Più si avvicina il giorno della partenza, più la prospettiva di farsi l’America in bicicletta si materializza in tutta la sua enormità, più diventa importante il sostegno degli amici. E una cinquantina tra loro hanno pensato bene di organizzare un commiato indimenticabile. Frizzi, lazzi e cotillons… e una sottile nota di commozione.

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Squaw Navajo

All’appuntamento, anche Radio France International, curiosa di intervistare un italiano che parla francese, abita in Belgio e va in America per aiutare l’Africa! E infatti, il risultato della serata è stato un migliaio di euro che, finita l’avventura, saranno devoluti all’associazione Ruvuma (vedi G -9).

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Tim Pally-Nay racconta a Bisonte sudato che è il nipote di Guglielmo Tell.

Il timbro definitivo della ufficialità è venuto dalla partecipazione di tre personaggi illustri, qui giustamente ritratti: lo sceriffo di Abilene Tim Pally-Nay, l’ambasciatore degli indiani Navajo presso l’Unione Europea, Bisonte Sudato, e la di lui squaw Boh-Loh-Gnin, il cui nome si traduce con: “Pur di non stare più con lui, divento una Apache”.

Informazioni di servizio: Eurostar Bruxelles-Londra giovedì sera e volo confermato per venerdì 19. Tre giorni di antibiotici per un inizio di otite, mal di gola e voce a zero. Per fortuna che non è un blog radiofonico 🙂

C’è un particolare nella cartina del tracciato (G -10) che incuriosisce quasi tutti: quella specie di anello che abbellisce il terzo stato del percorso, vale a dire il Nuovo Messico. Tranquilli, non è un vezzo, non è un ricciolo tirabaci, come lo ha chiamato qualcuno. È solo una deviazione turistica, percorrendo la quale si possono visitare le “Gila cliff dwellings”. Sono sette caverne naturali che si trovano lungo la parete del canyon che domina un ramo del fiume Gila.

All’interno si trovano una quarantina di vani, delimitati da muri di pietra locale, che, a partire dal 13° secolo, sarebbero stati occupati da una quindicina di famiglie allargate di indiani Mogolloni (dal nome dell’omonima catena montagnosa). Il tutto fa parte di un parco naturale e a prima vista merita una visita. Io non vorrei dire, magari ci vado pure, ma temo che chi abbia già visto i Sassi di Matera rischi di rimanere fortemente deluso.

Novità da British Airways. Sciopero confermato e volo di sabato cancellato! Ho dovuto riprogrammare la partenza da Londra alla vigilia, cioè dopodomani. Sperèm.

Il volo British Airways da Londra a Los Angeles, previsto per sabato prossimo, 20 marzo, è a rischio. Il sindacato che rappresenta il grosso degli assistenti di volo ha infatti dichiarato tre giorni di sciopero a partire, neanche a farlo apposta, proprio da quel giorno fatidico.

_8-Perfida-AlbioneSemplice sfortuna o complotto?
Propendo per la seconda ipotesi. È evidente che la perfida Albione, terra di grandi viaggiatori, dal capitano Cook a David Beckham, ha paura di perdere il suo primato, e per questo mi boicotta. Spero in una sentenza interpretativa o in un arbitrato di Tony Blair. Se no, dovrò comperare un biglietto con un’altra compagnia aerea. Facciamo gli scongiuri.

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Dopo lunga riflessione, ho deciso che il mio sudore poteva servire a qualcuno. Quel qualcuno è una onlus che gestisce un ospedale nella zona di Ruvuma, in Tanzania. Il direttore sanitario dell’ospedale è un chirurgo che conosco personalmente e che, assieme a parecchi colleghi della Ausl di Ravenna, si reca varie volte all’anno in questa struttura per operare gratuitamente. Questo è il sito della associazione Ruvuma (http://www.ruvuma.it/)

Chi vuole fare una donazione ha due possibilità: o direttamente sui conti indicati nel sito dell’associazione, oppure su un conto speciale presso la banca BNP Paribas Fortis che, da parte sua, rinuncia a tutte le spese di apertura, gestione e chiusura di conto e aggiungerà (così ha promesso) un suo contributo. La banca chiuderà il conto a metà giugno, e l’intero importo sarà versato alla associazione Ruvuma. Se vogliamo dare alla cosa un valore convenzionale, diciamo che 1€ = 1km. Se, ad esempio, uno di voi sponsorizza il mio sudore con 20 euro, io mi impegno a pensare esclusivamente a lui/lei per 20 km! E visto che le giornate in sella saranno lunghe e io riesco facilmente a concentrarmi… 🙂

 

Questo blog nasce per documentare un’idea un po’ folle che mi ronzava in testa da parecchi anni, ma che solo nel maggio 2009 si è cristallizzata attorno ad un progetto concreto: la traversata solitaria degli Stati Uniti, da costa a costa, in bicicletta. Sarà semplicemente un diario di viaggio, senza pretese. Servirà per raccontare a me stesso, ancor prima che ad altri, un’esperienza, forse un’avventura, in ogni caso una scelta di cui alla fine, magari, mi riuscirà anche di capire il perché. Oramai, infatti, ci siamo. Se tutto procede senza intoppi, sabato 20 marzo partirò da Londra per Los Angeles e mi sposterò immediatamente a San Diego. Domenica ci sarà tempo per prendere possesso della bicicletta nuova fiammante acquistata in un negozio locale, e per apportare i ritocchi e gli aggiustamenti necessari. Lunedì, prova generale a zonzo per la città e martedì 23 la partenza!