G -1 Thanksgiving

Un passo indietro. Maggio 2009. Una volta presa la decisione di fare la traversata degli States, vado a parlare con Richard Earney, il responsabile dei preparatori atletici di Aspria, la palestra di Bruxelles in cui sudo più o meno svogliatamente da una decina d’anni.

Richard è un giovane neozelandese entusiasta, cortese e attento.

Gli racconto la mia storia e lui, invece di chiamare la neurodeliri, mi guarda, si illumina e mi fa: “ Grazie. Finalmente un progetto vero, non ne potevo più di tutta questa gente che viene da me perché vuole perdere 1 chilo in 10 settimane, o 10 chili in 1 settimana!”. Detto fatto, mi prepara una lista di cibi e comportamenti alimentari consigliati e mi affida per la parte fisica a Natalie.

Natalie è appena arrivata da, indovinate dove?… la Nuova Zelanda ! Stesso carattere, stessa motivazione e tantissima disponibilità. Nel giro di una settimana mi organizza una sessione di test fisici, da cui risulta che sono più o meno una pippa. E giù con il primo programma di allenamento, che mette assieme lezioni di spinning, muscolazione e bici in strada.

Vi risparmio il seguito: un programma nuovo (e più pesante) ogni due mesi, roba che se incontro Governator (così chiamano Schwarzenegger in California), me lo mangio vivo.

Basti dire che mi sono sorbito un centinaio di ore di spinning e quasi altrettante sedute di rafforzamento e stretching. Peccato che l’allenamento stradale, quello più importante, sia stato deficitario, a causa del peggior inverno che il Belgio abbia conosciuto dall’ultima glaciazione. Resta il fatto che, grazie all’aiuto di queste due persone splendide, mi sento pronto ad affrontare un percorso lungo, difficile e impegnativo, sia dal punto di vista fisico che mentale. E scusate se è poco.

Last but not least, un caldo ringraziamento a Noah, un giovane di 25 anni che lavora da Adams Avenue Bicycles, il negozio di San Diego da cui ho comprato la bici. L’ho contattato alcuni mesi fa, abbiamo discusso della soluzione migliore e concordato l’acquisto di una Surly Long Haul Trucker. Pesante, con telaio d’acciaio, ma solida e soprattutto stabile. Come dire che potevo comperare un cavallo da corsa e invece ho comperato un mulo. Non sarà veloce, ma non teme il carico ed è progettata proprio per queste situazioni.

Noah ha lavorato benissimo per adattare la bicicletta alle mie esigenze e oggi, dopo due giorni di prova in giro per la città, ho ritirato il prodotto finito. Splendido!

Il più è fatto, ormai. Rimangono solo 5.200 km. da pedalare. Come direbbero i miei amici toscani, è una giacchettata! A stasera per la cronaca della prima giornata.

English translation: Thank you, guys!