La storia ci impara…

Da una parte l’Arazzo dell’Apocalisse, realizzato alla fine del ‘300 e oggi custodito nel castello di Angers, dove è esposto in una sala che può accogliere per intero i suoi 103 metri di lunghezza.

Arazzo dell'Apocalisse

Arazzo dell’Apocalisse

Dall’altra parte i Britanni, che nel 55 a.C. osservarono sbigottiti l’arrivo delle ottanta navi della prima flotta romana che, al comando di Giulio Cesare, avesse mai osato attraversare quello che allora si chiamava Oceano Occidentale.

Cosa possono mai avere in comune una tappezzeria medievale e un intero popolo di origine celtica?
L’anello di congiunzione è il colore blu, o più precisamente indaco, che veniva e viene tuttora estratto da una pianta delle Brassicacee dai fiori gialli conosciuta con il nome di guado (isatis tinctoria). La differenza sta tutta nell’uso: mentre gli artigiani francesi e fiamminghi della corte d’Angiò lo usarono come colorante vegetale per tingere la lana con cui realizzare la trama e l’ordito di un’opera d’arte unica, i fieri guerrieri britannici se lo spalmavano con dovizia su tutto il corpo allo scopo di terrorizzare i loro nemici, contro cui si scagliavano nudi e urlanti, per ingaggiare furiosi corpo a corpo.

Cassivellauno (Replica)

Cassivellauno (Replica)

Ora, non è dato sapere con precisione cosa pensassero i rudi legionari romani di questa mostra improvvisata di body art e di baldanzoso esibizionismo virile. Resta il fatto che quando i Britanni si sporsero dal balcone delle bianche scogliere di Portus Dubris (Dover) e misero in mostra tutta l’artiglieria, reale e figurata, con cui minacciavano di accogliere le sue legioni, il buon Cesare pensò, se così posso esprimermi, di coprirsi bene le spalle, e veleggiò ancora un po’ lungo la costa del Cantium (Kent) finché non trovo una spiaggia più adatta allo sbarco.

Era il 23 agosto dell’anno 55 a.C. Il luogo dello sbarco, in assenza di reperti archeologici, è stato a lungo contestato. Ormai pare assodato che la spiaggia prescelta fosse vicina al Castello di Deal, a nord est di Dover, dove oggi una lapide marmorea fa bella mostra di sé.

Seguì una breve campagna dimostrativa, mentre l’anno successivo Cesare organizzò una spedizione ben più consistente. Dal porto di Izio (Boulogne) salpò alla testa di ben 600 navi da carico e 28 navi da guerra, che trasportarono cinque legioni (circa 25.000 uomini) e 2.000 cavalieri verso quell’isola misteriosa, su cui aleggiavano storie fantastiche di paludi nebbiose abitate da mostri e di druidi cattivissimi intenti a fare sacrifici umani con cui garantire ai guerrieri il favore degli dei.

 

Memoriale

Memoriale

Per nulla impressionato dalle superstizioni, Cesare
soffocò la rivolta di Cassivellauno, re della tribù dei Trinovanti; così i Britanni furono costretti ad accettare la sottomissione, a pagare un tributo annuale e a consegnare molti ostaggi, prima che la campagna terminasse con l’arrivo dell’inverno. È interessante rileggere la descrizione sommaria che di questa spedizione fa Plutarco nelle sue Vite parallele: “La campagna richiese due traversate e molte battaglie, con cui Cesare arreco più danni ai nemici che vantaggi ai propri uomini, poiché non vi era nulla che mettesse in conto di portar via a quella gente infelice e miserabile.

Fu forse per questo motivo che per assistere ad una vera invasione della misteriosa Britannia si dovrà aspettare quasi un secolo, cioè fino a quando l’imperatore Claudio, il cui problema principale non si sa se fosse la balbuzie o la moglie Messalina, decise di fare ciò che non era riuscito nemmeno al divo Cesare: spostare definitivamente verso nord il limes dell’impero, sottomettendo una volta per tutte quelle popolazioni autoctone così riottose.

C’è da dire che i Celti in generale non erano propriamente dei sostenitori dell’unità nazionale, per cui esistevano più tribù-nazioni britanniche che correnti nel Partito Democratico di oggi. E per di più sembravano fare a gara a chi avesse il nome più ridicolo. Proviamo ad adattare un nostro proverbio a quell’epoca: “Meglio un Trinovante morto che un Catuvellauno alla porta” . Ma si può ?

Le correnti del PC (Partito Celtico)

Le correnti del PC (Partito Celtico)

Comunque sia, l’imperatore Claudio prese a pretesto la richiesta di aiuto di un reuccio locale per inviare sull’isola ben quattro legioni e 20.000 soldati ausiliari al comando del senatore Aulo Plauzio.

Alla spedizione partecipò anche il futuro imperatore Vespasiano in qualità di legato, cioè come comandante della II Legione Augusta. Mi piace ricordare questa circostanza, perché Vespasiano fu sicuramente il massimo artefice delle prime avanzate romane; e un autore britannico contemporaneo, Simon Scarrow, ha ambientato parecchi dei suoi ottimi romanzi storici proprio tra i ranghi della II Legione durante le prime fasi della conquista della Britannia. Da ultimo, va anche ricordato che, ridendo e scherzando, la Britannia rimase “romana” per circa 400 anni, fino a quando la decadenza economica e militare dell’impero di Occidente non consigliò a Costantino III di togliere il disturbo.

E pensare che se le cose fossero andate diversamente, oggi a Londinium (Londra) la gente parlerebbe una variante comprensibile dell’italiano, magari con una costruzione curiosa delle frasi e con una pronuncia tipo Ollio doppiato da Alberto Sordi. E la BBC (Blaterante Britannica Compagnia) suonerebbe più o meno così: “Buona mattina! È il BBC Mondiale Servizio. Questo è le notizie: Signora Margherita Impagliatori (Margaret Thatcher) è morta oggi. Lei era 88 anni vecchia”.

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Per questo, con il pensiero a Vespasiano e con il gagliardetto della sua legione appeso alle sacche, sto per cominciare uno dei miei viaggetti in bicicletta, che questa volta mi porterà dunque ad attraversare la Gran Bretagna.

Missione segreta

Missione segreta

È l’itinerario che da queste parti chiamano End-to-end, una specie di coast-to-coast de noantri.

 

Ad essere precisi, partirò da Land’s End, alla estremità sud-occidentale della Cornovaglia, per giungere John o’Groats, alla estremità nord-orientale della Scozia, e quindi dell’isola tutta. Non allego subito una cartina geografica del viaggio, perché il percorso non è “codificato”, nel senso che si può prendere qualunque strada si desideri: l’importante è arrivare a destinazione.

In termini storico-militari, mi infiltrerò nel territorio dei Dumnoni e da lì arriverò fino alla Caledonia dei Pitti e degli Scoti. L’obiettivo è scoprire i punti deboli dei discendenti delle tribù celtiche nemiche di Roma ( e dell’Unione europea) e organizzare segretamente un’impresa che cambierà il corso della storia:

la riconquista della Britannia!

Tutto cominciò così

Tutto cominciò così

 

 

 

11 commenti
  1. Massimo
    Massimo dice:

    Di nuovo in sella e via, grande Emilio! Una bazzecola in confronto a Costa quel che costa, ma comunque una discreta sgambata. Attento agli Sc(r)oti..!

  2. Olive
    Olive dice:

    Very interesting but I’m sure that woad was a dark blue, not turquoise! I wish you luck in reconquering the Brits on behalf of the European Union! x

  3. Antonio
    Antonio dice:

    Ciao Emilio, 6grande!!!! buon viaggio!!! Si suda anche qui… e senza faticare…Antonio.

  4. Harriet
    Harriet dice:

    Another trip, brilliant! And a great opportunity with this excellent blog to practice my Italian. Goede reis, en veel plezier, veel liefs Harriet

  5. Balotalli
    Balotalli dice:

    Un piccolo appunto.

    BBC non è un acronimo, bensì la sintesi del Bologna FC negli anni 80.

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