G24 Toghe rosse
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[alert close=”no”]G 24 Sanderson – Seminole Canyon 130 km[/alert]
Il Texas aspettava solo me per conoscere la peggiore ondata di maltempo della sua storia. Stamattina, a seconda delle località, sono caduti dai 6 ai 20 cm. di pioggia, in certi casi si è raggiunta la metà delle precipitazioni annuali! Terreno saturo, fiumi straripati, strade chiuse.
La partenza da Sanderson è stata rinviata fino alle 10 di mattina, perché fino ad allora veniva giù il diluvio universale. Poi, in attesa della prossima ondata proveniente dal Golfo del Messico, ecco apparire il sole potente e senza compromessi che ho conosciuto da quando ho cominciato il mio viaggio.
Così, giocando a nascondino con le nuvole, sono passato dal villaggio di Langtry che, in condizioni normali, sarebbe passato completamente inosservato, come uno dei tanti punti sulla cartina stradale che si risolvono in quattro case abitate, tante case abbandonate e una stazione di servizio che funge allo stesso tempo da tabaccheria, ferramenta, drogheria, negozio di alimentari, lavanderia e campeggio. E invece no. Ci sono due motivi per cui ricordare Langtry.
Il primo è che qui, nel 1883, terminarono i lavori dei due tronconi della ferrovia che univa New Orleans a San Francisco, e la loro congiunzione fu suggellata da un chiodo d’argento piantato nell’ultima traversina. Già questo sarebbe stato motivo sufficiente per ottenere un posto nella storia nazionale, ma Langtry fece molto di più.
Servì infatti da sfondo alla vita e soprattutto alle sentenze di uno dei giudici più pittoreschi che il West abbia mai conosciuto: Roy Bean, colui che venne ribattezzato “la legge ad ovest del Pecos”. Gli ultimi decenni dell’800 videro da queste parti la nascita (e la scomparsa) di decine di accampamenti e nuove città, luoghi per minatori, ferrovieri, coloni e cowboy, ma anche per gente con pochi scrupoli, ladri, banditi, bari, (nani) e ballerine.
I responsabili delle ferrovie e i ranger del Texas decisero di chiedere, vista l’illegalità rampante (e la non disponibilità di Tex, alle prese con Mefisto), la nomina di un giudice di pace tuttofare. Ed ecco apparire nel 1882 Roy Bean, giudice di pace della contea del Pecos, che riuniva nei locali di sua proprietà tre attività alquanto disparate: saloon, sala biliardi e corte di giustizia.
Quando un imputato veniva portato al suo cospetto, il barista Bean toglieva il grembiule, estraeva l’unico libro su cui diceva di basare le sue sentenze, cioè lo statuto del Texas, e chiedeva ai clienti del saloon di formare una giuria. L’alcotest non esisteva ancora. Poi appoggiava sul tavolo un revolver con sei colpi in canna, ma non per usarlo, piuttosto come simbolo di quello che voleva dire la giustizia ad ovest del Pecos.
Ma il giudice Bean era forse quello che oggi alcuni definirebbero un giustizialista?
Direi più no che sì, nonostante la sua famosa massima: “Prima si impiccano, poi si processano”. La sua profonda convinzione infatti era che lo stato di diritto doveva essere difeso a tutti i costi, ma allo stesso tempo aveva stabilito che qualsiasi reato era “multabile”.
In altre parole, nessuno è mai stato condannato alla forca, ma ogni reato era sanzionato con una pena pecuniaria che il giudice, guarda caso, intascava personalmente. Anche nel caso dell’abigeato, il furto di bestiame, il colpevole veniva privato di ogni suo possedimento, fino al cavallo e alla pistola e gli veniva intimato di lasciare la città e di non farvi mai più ritorno, pena l’impiccagione. Così erano tutti contenti: i probi cittadini di Langtry che vedevano trionfare la giustizia, la vittima del furto, che recuperava le bestie, il ladro in questione che la faceva franca e soprattutto il giudice Bean, che aveva un cavallo e una pistola da vendere e un gruzzolo confiscato da mettere sul suo conto in banca.
Prima di emettere la sentenza e durante il processo, a seconda del numero di giurati e di spettatori, il “giudice” interrompeva la seduta, rimetteva il grembiule e serviva i clienti. Questo lo aiutava probabilmente a soppesare per bene gli articoli del codice da applicare .
Nel 1896 arrivò ad organizzare un incontro di boxe, titolo in palio. Per eludere le ferree leggi del Texas e il divieto dei ranger, fece costruire un ponte sul Rio Grande, che tanto grande non è dalle parti di Langtry, e invitò tutti a sconfinare in Messico per vedere il combattimento e, ovviamente, organizzare le scommesse. I giornali dell’epoca sono pieni di commenti piccati ma anche ammirativi sulla spregiudicatezza di questo colorito tutore dell’ordine.
Ho visitato il locale in cui Bean esercitava la sua personalissima forma di giustizia e ho scoperto che l’aveva chiamato “The Jersey Lilly”, dal nome di una famosa attrice inglese dell’epoca che aveva visto a teatro a San Antonio, Texas, e di cui si era perdutamente invaghito.
Sul frontespizio del locale campeggiava un cartello che lo definiva “ teatro d’opera, municipio e corte di giustizia”, poiché Bean sperava che la sua attrice preferita un giorno vi si sarebbe esibita. Le scrisse tantissime lettere in cui le parlava della città a lei intitolata, ma quando Lillie Langtry finalmente accettò nel 1904 di visitare la “sua” città, il giudice/barista/spasimante era appena morto.
Così andavano le cose nel Texas di fine ‘800, uno stato di dimensioni gigantesche, geloso della sua diversità, fiero della rivoluzione cruenta con cui aveva conquistato l’indipendenza dal Messico e determinato a non lasciarsi fagocitare dalla burocrazia del governo centrale insediato a Washington.
Un solo dettaglio, per far capire la mentalità: l’adesione del Texas all’Unione prevede una clausola molto particolare, secondo la quale lo stato può essere diviso in un massimo di cinque stati (da Texas 1 a Texas 5). L’opzione non è mai stata esercitata, ma se lo fosse questo territorio assumerebbe un peso strategico esagerato, se si considera che ha appena 24 milioni di abitanti. Infatti manderebbe a Washington non più gli attuali due senatori, bensì dieci!
Questi legislatori texani, memori del loro passato, strenui difensori della tradizione del territorio e paladini dell’ordine ad ovest del Pecos, farebbero certamente di tutto per modernizzare il sistema giuridico dell’intero paese.
E con un’appropriata convenzione internazionale il nuovo sistema giudiziario americano potrebbe essere introdotto anche in Italia.
Pensate: Mister B. giudicato da Mister Bean!